La psicomotricità educativa
Aucouturier, padre fondatore della pratica psicomotoria, nel corso di questi decenni ci ha insegnato molto rispetto al modo in cui è possibile accompagnare la crescita di un bambino, così come offrirgli aiuto quando si trova in difficoltà.
La pratica psicomotoria di Aucouturier fa leva proprio su quanto ha a che vedere con la storia profonda del bambino: il gioco libero, il piacere del corpo, il contatto con il proprio mondo emotivo.
La contrazione di occasioni destinate a questa dimensione, l’ipercognitivizzazione nella quale la scuola precipita i bambini fin dai primissimi anni, l’inutile rincorsa verso l’anticipazione delle competenze rischiano di minare le condizioni psicologiche sulle quali i saperi possono significativamente stabilizzarsi.
In psicomotricità il bambino viene accolto in tutta la sua globalità e viene posto al centro dell’azione educativa.
Si pone attenzione:
- alle condizioni del benessere del bambino in ambito educativo.
- al bambino e alla sua globalità :
- spazi
- tempi
- bisogno di movimento, piacere senso-motorio
- emozioni
- qualità delle relazioni
- diritto di giocare
- star bene prima di tutto.
Pone l’attenzione sul benessere come precondizione del successo dell’azione educativa, in modo tale da raggiungere anche gli obiettivi istituzionali e cognitivi.
Il bambino deve poter vivere bene la sua corporeità e deve poter costruire un’immagine positiva di sè sperimentando:
- il sentire, il sentirsi
- il muoversi vivendo il piacere del movimento
- il sapersi collocare in spazi e tempi
- il piacere di giocare e saper giocare
- il piacere dell’azione e del pensiero vissute nel gioco.
- la condivisione e il conflitto con i pari
- il comprendersi.
sono elementi fondanti dello stare bene e nello stare bene dell’agire costruttivo nel mondo e sul mondo.
Il gioco diventa il modo di crescere e cambiare.
Nella sala di psicomotricità i bambini ripercorrono le tappe del loro sviluppo: esercitano il gioco senso-motorio, le dimensioni simboliche, manipolano gli oggetti e materiali, maturano le loro potenzialità relazionali e i loro linguaggi preferenziali, imparando a prendere la giusta distanza dalle loro emozioni vivendole. vivono il piacere della scoperta e della conoscenza. perché senza il piacere queste due parole, scoperta e conoscenza, sono destinate al fallimento. l’emozione è inseparabile dalla cognizione, il piacere non può essere sganciato dall’azione.
Lo psicomotricista può aiutare- facilitare- accompagnare-condividere in un’interazione globale con il contesto scolastico e con la rete educativa.
Può offrire agli insegnati un modo diverso di osservare il bambino nella sua globalità, leggendo l’espressività e condividendo le esperienze vissute.
La psicomotricità assume la funzione di prevenzione primaria.
Per informazioni e realizzazione di percorsi di psicomotricità è possibile contattare:
Dott.ssa Silvia Albano
Psicomotricista
@: silvia.albano@ilsaltonelcerchio.it
Tel: 334.2759499